Cari soci,
come anticipato nel corso dell’ultima assemblea, il principale obiettivo del 2019 sarà la costruzione della nostra sede sociale perché, dopo tutti gli sforzi profusi – anche dai precedenti direttivi – finalmente si intravedono i primi risultati.
L’iter per ottenere la concessione demaniale da parte della Regione Friuli Venezia Giulia, infatti, è in dirittura d’arrivo, tanto che nei prossimi giorni verrà presentata una domanda di concessione anticipata dell’area, ed anche il Comune di Duino-Aurisina ha recentemente espresso, seppur in via preventiva, parere favorevole al bel progetto ideato dall’amico Riccardo De Roia.
Non nascondo che restano da affrontare ancora numerosi ostacoli burocratici, ma i passi in avanti sono tali che è giunto il momento di affrontare il tema della sostenibilità finanziaria dell’opera.
Come evidenziato in assemblea, almeno per il momento non sono previsti contributi pubblici a fondo perduto, come è stato quando abbiamo realizzato i pontili e, quindi, la costruzione della sede comporterà necessariamente un apporto economico da parte dei soci.
Il sacrificio che viene richiesto, in verità, appare davvero esiguo, ove si considerino i vantaggi, i benefici e le opportunità che la nuova sede comporterà per i singoli soci. Basti pensare alla possibilità di usufruire di spogliatoi, bagni e docce a pochi metri dalla nostra base nautica ed anche di un servizio di ristoro a prezzi calmierati che, per giunta, sorgerà in uno dei punti più suggestivi dell’intera baia.
Utilizzando i benefici previsti nell’ultima legge di bilancio, inoltre, lo sforzo richiesto ai singoli potrebbe risultare ulteriormente ridotto. Mi riferisco, in particolare, al così detto “Sport bonus”, di cui all’art. 1, commi 621-627 della L. 145 del 30/12/2018, che per chiarezza qui di seguito trascrivo:
621. Per le erogazioni liberali in denaro effettuate da privati nel corso dell’anno solare 2019 per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche spetta un credito d’imposta in misura pari al 65 per cento delle erogazioni effettuate, anche nel caso in cui le stesse siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari degli impianti medesimi.
622. Il credito d’imposta spettante ai sensi del comma 621 e’ riconosciuto alle persone fisiche e agli enti non commerciali nel limite del 20 per cento del reddito imponibile e ai soggetti titolari di reddito d’impresa nel limite del 10 per mille dei ricavi annui ed e’ ripartito in tre quote annuali di pari importo.
623. Ferma restando la ripartizione in tre quote annuali di pari importo, per i soggetti titolari di reddito d’impresa il credito d’imposta e’ utilizzabile, nel limite complessivo di 13,2 milioni di euro, tramite compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e non rileva ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.
624. Non si applicano i limiti di cui all’articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e di cui all’articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388.
625. I soggetti che effettuano erogazioni liberali ai sensi dei commi da 621 a 627 non possono cumulare il credito d’imposta con altra agevolazione fiscale prevista da altre disposizioni di legge a fronte delle medesime erogazioni.
626. I soggetti beneficiari delle erogazioni liberali comunicano immediatamente all’Ufficio per lo sport presso la Presidenza del Consiglio dei ministri l’ammontare delle somme ricevute e la loro destinazione, provvedendo contestualmente a darne adeguata pubblicità attraverso l’utilizzo di mezzi informatici. Entro il 30 giugno di ogni anno successivo a quello dell’erogazione e fino all’ultimazione dei lavori di manutenzione, restauro o realizzazione di nuove strutture, i soggetti beneficiari delle erogazioni comunicano altresì all’Ufficio per lo sport presso la Presidenza del Consiglio dei ministri lo stato di avanzamento dei lavori, anche mediante una rendicontazione delle modalità di utilizzo delle somme erogate. L’Ufficio per lo sport presso la Presidenza del Consiglio dei ministri provvede all’attuazione del presente comma nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
627. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuate le disposizioni necessarie per l’attuazione dei commi da 621 a 626.
Il c.d. “bonus sport”, in verità, era una agevolazione già prevista nel nostro ordinamento. Le novità consistono nel fatto che la legge di bilancio 2019 ha esteso la possibilità di effettuare donazioni anche per finanziare la costruzione di nuove strutture sportive pubbliche (negli anni passati riguardava solo la ristrutturazione degli impianti esistenti) ed ha consentito anche ai soggetti privati la possibilità di usufruire del corrispondente credito di imposta, elevato al 65% dell’erogazione liberale e recuperabile nei successivi tre anni. Il beneficiario, inoltre, può essere anche l’ASD (la SSD) che ha in concessione l’impianto purché abbia promosso i lavori,
La nostra nuova sede sociale, infine, rientra perfettamente nella definizione “impianti sportivi” rinvenibile nel “Regolamento per l’omologazione degli impianti sportivi per le discipline riconosciute dalla FIV”, dal momento che si tratterà di una struttura sportiva dotata di spogliatoi, servizi per gli atleti, magazzini per il ricovero di piccole imbarcazioni ed attrezzature, sale destinate ai corsi, ecc.
Tutto questo per comunicare che anche la nostra nuova sede è finanziabile con questo istituto e che la donazione può essere effettuata da qualunque socio purché titolare di un reddito imponibile.
Le modalità applicative di questo istituto saranno determinate da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che verrà emanato, presumibilmente, entro la fine di aprile. Già ora, tuttavia, si può dire che il credito d’imposta non può superare il 20% del reddito imponibile, che la donazione dovrà essere effettuata a mezzo bonifico bancario, carte di credito o assegni bancari e circolari e che il credito di imposta maturato sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione delle imposte e dei contribuiti previdenziali in tre quote annuali di pari importo in ciascuno degli esercizi finanziari.
La compensazione è disciplinata dall’art. 17 del D.L. 9 luglio 1997 n. 241, e, quindi, deve essere effettuata entro la data di presentazione della dichiarazione successiva (“I contribuenti eseguono versamenti unitari delle imposte, dei contributi dovuti all’INPS e delle altre somme a favore dello Stato, delle regioni e degli enti previdenziali, con eventuale compensazione dei crediti, dello stesso periodo, nei confronti dei medesimi soggetti, risultanti dalle dichiarazioni e dalle denunce periodiche presentate successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto. Tale compensazione deve essere effettuata entro la data di presentazione della dichiarazione successiva. La compensazione del credito annuale o relativo a periodi inferiori all’anno dell’imposta sul valore aggiunto, per importi superiori a 5.000 euro annui, può essere effettuata a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell’istanza da cui il credito emerge”).
In buona sostanza, il socio titolare di un reddito imponibile che effettui una donazione pari ad € 1.500,00, avrà diritto ad un credito di imposta pari ad € 975,00, recuperabile in tre quote identiche di € 325,00 nei successivi tre anni. L’esborso effettivo, quindi, sarà pari ad € 525,00. Per i titolari di reddito d’impresa si aggiunge che il credito d’imposta non rileverà ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap.
Come già evidenziato, le modalità attuative di questo istituto per l’anno 2019 non sono ancora state emanate ma, confidando che vorrete aderire in molti a questa iniziativa, sarà cura della nostra segreteria informarvi di tutte le novità.
Un caro saluto.
Il Presidente
Antonio Regazzo